Luciano Monti

Venerdi 7 Ottobre 2011

Ogni tanto fa bene andare a qualche incontro fotografico organizzato dal circolo. Questa volta è toccato ad un ex insegnante di lingue diventato fotografo professionista a 40 anni, circa 12 anni fa: Luciano Monti.

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Fotografa solo a pellicola (digitale solo per campare facendo matrimoni). Anche sviluppo e stampa sono opera sua... ciclo completo insomma.

Oltre che vedere le stampe strepitose del suo ultimo viaggio nel deserto della Libia (altro che proiettore!) la serata è stata piacevole anche per la sua disponibilità e la grande passione che ha trasmesso. Butto lì alcuni punti, condivisibili o meno, per darvi un'idea e magari discuterne:

- I suoi miti sono Cartier-Bressons, Edward Weston e Ansel Adams... e fin qua...

- Stampa bianco e nero con sistema zonale di Ansel Adams... da paura!

- La foto di copertina del suo libro sulla Libia ha richiesto 4 giorni con la tenda piantata per aspettare che passasse una tempesta di sabbia.

- A partire da un negativo, una stampa soddisfacente si ottiene con circa mezza giornata passata in camera oscura tra provini a contatto, piccole stampe di prova, ecc...

- Avversione quasi totale per il digitale per vari motivi:

a) Non si stampano le foto
b) Si scatta a raffica senza prepararsi e prevedere il "momento decisivo"
c) Rischio di perdita del materiale (hard disk danneggiati, dvd illeggibili, negligenza nel fare i backup...)
d) "vuoi mettere l'emozione nello sviluppare le foto senza sapere cosa è venuto fuori!"
e) "sai quanto si impara dagli errori quando ti accorgi di aver sbagliato esposizione con la pellicola!"

- "Non svendete o regalate le vostre foto solo per vederle pubblicate. Negli USA la fotografia è considerata al pari di un'opera d'arte e si vende come tale. Chi ama la fotografia deve esigere questo trattamento".

- "Se decidete di regalare una vostra foto (stampa) ad un amico, un parente, ecc... dovete essere consci di avere fatto un regalo di valore. Con 50 EUR oggi si compra forse un mazzo di fiori, varrà ben di più una foto che esce dal vostro cuore e dalla vostra anima!"


...chiedo aiuto anche ad Andrea Guzz se ho scordato qualcosa...

Sotto con i commenti!

il Monti E' un figo!

a proposito di bianco e nero... mi è finito in bacheca di fb questo link e visto che ieri sera ho visto i bianchi e neri SPETTACOLARI e da invidia di Monti che hai linkato tu nicola...
prima di far andare nel dimenticatoio anche sto link che mi sono ritrovata e che vedendo mi ha fatto pensare anche qui :"che mostro del bianco e nero e della natura selvaggia!" lo posto in sta discussione.

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io sto fotografo non lo conosco.. mi da limpressione di essere uno da national geographic!!

io vado controccorrente purtroppo...(in corsivo il mio pensiero)

- A partire da un negativo, una stampa soddisfacente si ottiene con circa mezza giornata passata in camera oscura tra provini a contatto, piccole stampe di prova, ecc...
un pò come passare le ore a regolare i microlivelli con photoshop, a settare monitor, stampante e provare le stampe, con l'unica differenza che non si usano sostanze chimiche.

- Avversione quasi totale per il digitale per vari motivi:

a) Non si stampano le foto
non si stampano TUTTE le foto, il che è solo un bene...
b) Si scatta a raffica senza prepararsi e prevedere il "momento decisivo"
luogo comune: è come essere contro l'automobile a scoppio perchè con il calesse si viaggiava più in sicurezza (poco importano tutti gli altri vantaggi, l'importante e fissarsi sul proprio pregiudizio) senza contare che chi fa solo le "raffiche alla cieca" sarebbe lo sstesso che si brucia un rullino da 36 in dicei minuti fotografando porcate
c) Rischio di perdita del materiale (hard disk danneggiati, dvd illeggibili, negligenza nel fare i backup...)
limite umano e di scelta. se conservo i miei rullini nel cruscotto della macchina è una buona scelta? ovviamente no, come avere un solo backup su CD del resto..
d) "vuoi mettere l'emozione nello sviluppare le foto senza sapere cosa è venuto fuori!"
a meno di essere un fenomeno assoluto direi che, nel migliore dei casi 9 volte su dieci anche scattando con rullino rischi la delusione, l'unica differenza è che a display ti deludi prima... e poi, anche con le "antiche" camere oscure si poteva tranquillamente fare post produzione, motivo per cui è lo stesso Monti che dice che passa mezza giornata per una stampa...
e) "sai quanto si impara dagli errori quando ti accorgi di aver sbagliato esposizione con la pellicola!"
questo mi incuriosisce e vi domando: ma voi se sovraesponete in digitale non vi chiedete perchè? Non credo di essere l'unico che attiva su display l'opzione per guardare dove ha focheggiato, preme il tasto info per vedere a display la cazzata (tipicamente canno sempre il bilanciamento del bianco entrando/uscendo dagli edifici)o i dati exif di scatto per capire gli errori fatti e i settaggi da usare...

- "Non svendete o regalate le vostre foto solo per vederle pubblicate. Negli USA la fotografia è considerata al pari di un'opera d'arte e si vende come tale. Chi ama la fotografia deve esigere questo trattamento".
è un buon concetto ma fin troppo poetico: quale è il prezzo "giusto" di un qualsiasi bene? emozionale, fisico, artistico, banale o essenziale? lo fa il mercato.. la mia opera migliore vale oggi il prezzo (basso) che chiunque è disposto a pagare. tra 30 anni quando sarò un fotografo affermato (BUM! ) non svenderò più ma mi farò pagare soldoni.. bella scoperta. Come una bella scoperta è il concetto: non svendete (=non fatevi pubblicità alcuna quindi), il miracolo del commericio e della visibilità avviene per pura volontà divina... o per concorsi forse? quelli tanto odiati e vituperati da Albero?

- "Se decidete di regalare una vostra foto (stampa) ad un amico, un parente, ecc... dovete essere consci di avere fatto un regalo di valore. Con 50 EUR oggi si compra forse un mazzo di fiori, varrà ben di più una foto che esce dal vostro cuore e dalla vostra anima!"
su questo sono d'accordissimo, ne sono così convinto che se vado da una collega per "regalarle" qualche bel ritratto del figlioletto mi convinco di aver fatto un bel regalo che rimarrà nel tempo, forse anche più a me stesso (sano egoismo? forse ).

Detto questo, il filosofo mi piace poco...davvero pochissimo perchè confonde in modo barbaro e plateale il FOTOGRAFO e LA MACCHINA FOTOGRAFICA, confonde l'uomo e le sue capacità con il mezzo, di cui chiunque può stupidamente abusare..ci mancavache dicesse: "hey sono contrario a facebook perchè ci sono foto oscene di ragazzine che si autoscattano con il cellulare in bagno davanti lo specchio!"... wow, o quale acume...
Cade insomma nel classico tranello sempre di attualità: il problema è la conoscenza/tecnologia o l'uso/abuso che se ne fa? Mah...

Il fotografo sicuramente mi piacerebbe di più sentito l'autorevole giudizio di Nicola, del quale fotograficamente parlando ormai mi fido (quasi) ciecamente

p.s. scusate i toni ma di predicatori, a questo mondo, c'è ne è davvero troppi e l'ennesimo che pontifica mi fa un pò innervosire...

Bello bello, sono contento di aver gettato il sasso e spero si aggiungano altri. Sono d'accordo con te in molti punti... ma ti rispondo con calma stasera

Prima di tutto vorrei dire che quando ascolto un persona, soprattutto se non la conosco, giro il selettore in modalità MR: "Massimo Rispetto"; senza necessariamente condividere le sue idee ma cercando sempre di capire quello che c'è di buono in chi mi sta davanti.

Per questo motivo le persone che hanno buone qualità e riescono a dimostrarle, di solito hanno la mia totale ammirazione. Alberto l'ha definito brevemente un "figo", non ho capito se lo conosce, ma vi assicuro che quando parlava, guardandolo negli occhi si capiva che era convinto fino in fondo.

Tanto di cappello alla profonda conoscenza del processo di sviluppo e stampa (pellicole speciali tenute in freezer, carte introvabili, ...). Il risultato l'ho visto dal vivo e nessuna persona onesta può criticare un lavoro del genere.

Rimango d'accordo sulla questione della stampa delle foto: se ne stampano troppo poche secondo me. Anche l'analogia tra Camera oscura e Photoshop calza a pennello.

Poi c'è la seconda parte della serata, quella del "predicatore" come l'ha definita Gabriele, e qui ha innervosito un po' anche me. Il digitale è un segno dei tempi che cambiano, ci sono tanti aspetti positivi e negativi da considerare, ma schierarsi da una parte sola è indice di limitatezza mentale.

Quando ho visto i vecchietti del circolo annuire ad ogni affermazione contro il digitale mi è venuta in mente una frase che ho letto: "La mente è come un paracadute, funziona bene solo se si apre!".

La cosa più fastidiosa per me è quella di sottointendere che solo scattando in analogico si coglie la vera essenza della fotografia... come Berengo Gardin che scriveva dietro le sue stampe "Vera fotografia".... ma per favore! MA PER FAVORE! Allora lui che crede che le foto si facciano con gli occhi e con il cuore, perchè parla del tipo di macchina fotografica? Perchè condire la magia dei suoi lavori con frasi così
fuori luogo? (Infatti qualcuno gli consegnava delle stampe con scritto "Vera fotografia digitale").

Sulla foto come regalo di valore: completamente d'accordo! Il problema è che dall'altra parte non c'è sempre uno che lo capisce.

Infine, sulla questione di non svendere le foto... sì, bello, ma chi all'inizio non regalerebbe un'immagine per vederla pubblicata in qualche copertina importante? ...magari succedesse a me!

Nicola

Sono perfettamente d'accordo con quello che scrivi Nicola.
Anche io non ho capito il commento di Alberto, credo semplicemente che sentisse il bisogno di partecipare ma non avesse il tempo di sviscerare l'argomento, perchè credo che possacontribuire pesantemente con il duo punto di vista (spero sia così almeno )

l'argomento mi sembra comunque interessante, che ci sia qualcun'altro oltre me e te che voglia dire la sua?

Fotografa solo a pellicola (digitale solo per campare facendo matrimoni). Anche sviluppo e stampa sono opera sua... ciclo completo insomma.
romanticamente meraviglioso. ho di recente visto delle stampe da pellicola fatte come si deve e beh...ecco!


Oltre che vedere le stampe strepitose del suo ultimo viaggio nel deserto della Libia (altro che proiettore!) la serata è stata piacevole anche per la sua disponibilità e la grande passione che ha trasmesso. Butto lì alcuni punti, condivisibili o meno, per darvi un'idea e magari discuterne:

- I suoi miti sono Cartier-Bressons, Edward Weston e Ansel Adams... e fin qua...
come non essere d'accordo?

- Stampa bianco e nero con sistema zonale di Ansel Adams... da paura!
ecco, spero che tutti prima o poi possiate vedere una stampa con i contromaroni

- La foto di copertina del suo libro sulla Libia ha richiesto 4 giorni con la tenda piantata per aspettare che passasse una tempesta di sabbia.
ah...la passione!

- A partire da un negativo, una stampa soddisfacente si ottiene con circa mezza giornata passata in camera oscura tra provini a contatto, piccole stampe di prova, ecc...
purtroppo è così! e bisogna pure essere veramente degli artisti per gestire questi aspetti. la mascheratura e la bruciatura hanno un che di...teatro, ad esempio (ma si sa...io sono un romanticone )

- Avversione quasi totale per il digitale per vari motivi:

a) Non si stampano le foto
tristemente vero nel 90% dei casi
b) Si scatta a raffica senza prepararsi e prevedere il "momento decisivo"
altra mia "battaglia personale!"
c) Rischio di perdita del materiale (hard disk danneggiati, dvd illeggibili, negligenza nel fare i backup...)
bah.
d) "vuoi mettere l'emozione nello sviluppare le foto senza sapere cosa è venuto fuori!"
romanticamente vero, lavorativamente un pochino meno. in ogni caso è un approccio mentale diverso. sei più concentrato, non puoi sbagliare!
e) "sai quanto si impara dagli errori quando ti accorgi di aver sbagliato esposizione con la pellicola!"
te credo...son caxxi! ovvio che te li sogni di notte, gli errori!

- "Non svendete o regalate le vostre foto solo per vederle pubblicate. Negli USA la fotografia è considerata al pari di un'opera d'arte e si vende come tale. Chi ama la fotografia deve esigere questo trattamento".
ehhh già. purtroppo in USA esiste una cultura della fotografia, guardate nelle case dei telefilm, ad esempio: ci sono quasi più foto che quadri.
in Italia...la solita tristezza. mi astengo da ogni ulteriore commento, tanto avete capito cosa intendevo dire.

- "Se decidete di regalare una vostra foto (stampa) ad un amico, un parente, ecc... dovete essere consci di avere fatto un regalo di valore. Con 50 EUR oggi si compra forse un mazzo di fiori, varrà ben di più una foto che esce dal vostro cuore e dalla vostra anima!"
vero. quando io regalo una foto...mi sento veramente orgoglioso. non sempre però chi riceve recepisce al giusto livello (vedi punto precedente)


...chiedo aiuto anche ad Andrea Guzz se ho scordato qualcosa...
e io che ne so???

Sotto con i commenti!

in ogni caso...dicevo sbrigativamente che è un figo perchè ho visto qualcosa di suo in giro e...E' UN FIGO. ecco!

Adesso la cosa del "figo" ci sta!